DISTURBI ALIMENTARI: COME RICONOSCERLI

DISTURBI ALIMENTARI: COME RICONOSCERLI

Il nostro corpo percepisce tre tipologie di fame:

  1. La fame mentale, ovvero una fame che parte dal pensiero, un bisogno di riempire o svuotare un bisogno psichico.
  2. La fame di gola, dettata da un bisogno pulsionale, la più comune “ho voglia di”, che viene soddisfatta solo se alimentata con alimenti specifici.
  3. La fame di stomaco, la vera fame, il bisogno del corpo di mangiare, di nutrirsi, di sfamarsi per vivere.

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione anche detti semplicemente Disturbi dell’alimentazione sono patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea.

Tali aspetti inoltre sono spesso correlati e bassi livelli di autostima. Il basso peso, quindi, come spesso erroneamente si ritiene, non è un marcatore unico e specifico per i disturbi dell’alimentazione, in quanto anche condizioni di normopeso e sovrappeso, fino all’obesità, possono essere associate alla presenza di disturbi dell’alimentazione. (Ministero della Salute)

La sintomatologia più comune è l’ansia:mangiare o non mangiare, sono correlati a pensieri intrusivi, pensieri basati sul controllo. È strettamente fondamentale, per la persona, avere la totale percezione del peso corporeo, della qualità/quantità del cibo, tale per cui la mente non riesce più a pensare ad altro e si canalizzano tutte le energie su questa necessità ossessiva.

Le principali tipologie di disturbi alimentari sono:

  1. Anoressia Nervosa 

È caratterizzata dalla restrizione dell’apporto energetico relativo al bisogno, che induce un significativo basso peso relativamente all’età, sesso, evoluzione dello sviluppo e salute fisica. Un significativo basso peso è definito come un peso minore del minimo normale o, per i bambini e gli adolescenti, minore del minimo atteso.

È presente un’intensa paura di aumentare di peso o d’ingrassare, o comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, nonostante un peso significativamente basso.

C’è un’anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo; 

  1. Bulimia

E’ caratterizzata da abbuffate e inappropriate condotte compensatorie, almeno 1 volta alla settimana e per 3 mesi. Il DSM-5 definisce un episodio di abbuffata come l’ingestione di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, caratterizzato dalla sensazione di perdere il controllo durante l’abbuffata.

Le “inappropriate condotte compensatorie”, utilizzate per prevenire l’aumento di peso a seguito di un episodio di abbuffata, consistono ad esempio nel vomito autoindotto; nell’abuso di farmaci (quali lassativi e diuretici); nel digiuno o nell’attività fisica eccessiva.

  1. Disturbo da Binge-eating

E’ caratterizzato da abbuffate almeno 1 volta alla settimana per 3 mesi, non seguite da condotte di eliminazione o di controllo del peso di alcun tipo. Un’altra differenza con la Bulimia nervosa è rappresentata dal minore interesse mostrato nei confronti del peso e della forma del corpo. L’assenza di controllo del peso sbilancia questo disturbo tutto sul versante dell’impulsività alimentare, rendendolo in qualche modo diverso dagli altri disturbi alimentari.

Come possiamo identificare i disturbi alimentari? Facendoci delle domande:

  • Quanto penso al cibo?
  • Quanto incide la mia alimentazione nella mia quotidianità?
  • Che tipo di fame (mentale, di gola, di stomaco) percepisco in me?
  • quali segnali mi sta dando il corpo? 

E’ un tema che affronteremo nella diretta del 19 Aprile, in cui discuteremo queste importante tematiche e cercheremo di dare un supporto a chi ne ha bisogno.

A cura della Dottoressa Psicologa Serena Bruno

Ecco 3 motivi per praticarlo:

 

  • É adatto a tutti! Tutti si possono approcciare a questo sport, grandi e piccini! Quando nuotiamo infatti ci muoviamo in un fluido, e stando in assenza di gravità l’impatto articolare è praticamente zero! 
  • Sei in forma fisicamente e mentalmente. Consideriamo che in un’ora di nuoto una persona che pesa 60 kg brucia circa 590 calorie nuotando velocemente, e 413 calorie nuotando lentamente. Se lo paragoniamo ad altre attività, il nuoto ci fa bruciare molto, e questo è sicuramente un buon modo per rimanere o rimettersi in forma! Inoltre, se nuotiamo in acque un po’ più fredde, aumentiamo le difese immunitarie, miglioriamo le facoltà cognitive, impedendo o rallentando l’insorgere di processi di decadimento della memoria (Alzheimer).
  • É un ottimo recupero attivo! Nuotare è molto utile anche per le persone e gli atleti che provengono da discipline diverse, infatti viene svolto anche come attività di recupero attivo, perché la pressione dell’acqua e la posizione orizzontale del corpo rendono il flusso sanguigno più veloce e questo permette di fornire nutrienti e proteine ai muscoli danneggiati per accelerare il processo di recupero dopo un intenso allenamento

 

I consigli del coach Matteo ✨

Vuoi cominciare a nuotare? Allora prova così! ⬇️

PRIMA DI INIZIARE l’allenamento in acqua ricorda queste cose:

⚠️Non trascurare la fase del riscaldamento: è indispensabile effettuare un adeguato riscaldamento di tutto il corpo. Se l’ambiente è freddo ci vorrà più tempo per scaldare la muscolatura in maniera sufficiente. É importante scaldarsi prima di entrare in acqua facendo sia esercizi di warm-up che di stretching.

🏊‍♀️Abbigliamento: entrando in piscina da un ambiente esterno freddo il nostro corpo subisce un brusco cambio di temperatura. Per evitare il successivo insorgere di crampi, prova a tenere al caldo mani, piedi e soprattutto il busto. La raccomandazione è quella di togliere la tuta o la maglia lentamente dopo esserti riscaldato a secco. Nel caso di acqua particolarmente fresca prova a utilizzare una maglia termica per nuotatori da indossare solo prima di entrare in acqua (non durante il riscaldamento).

👉🏼Idratazione: di solito associamo l’idratazione al caldo, perché è quello che ci fa venire sete. In realtà quando eseguiamo attività fisica a basse temperature abbiamo bisogno di idratarci per bene, quindi non trascurare questo aspetto!

In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale, sì, il nuoto è uno sport completo che può migliorare davvero molteplici aspetti della nostra vita.
Ricorda sempre che fare sport deve essere prima di tutto un piacere! Il nuoto può essere un modo divertente, stimolante e rilassante per fare attività da soli o in compagnia!
Provare per credere! 🥰





 

 

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